ALBE E TRAMONTI
Per chi, come me, abita in un piano alto, la vista su Varese e la sua natura è spettacolare. Le albe si tingono di colori diversi, a seconda della stagione: giallo pallido in autunno, profondo blu in inverno, oro gentile in primavera, bianco cangiante d'estate. E i tramonti sono infuocati, dorati, foschiosi, ammantati di nuvole, striati di rosso o rosa, multicolore - insomma - e ancora più variegati delle albe. O, forse, è così che li vedo, avendo sempre avuto una certa preferenza per il dolce declino del sole. Dal balcone di casa mia, nessuno spettacolo della natura è mai uguale all'altro, e segue il fluire continuo delle ore di luce che cambiano, a seconda del clima e del periodo, ma anche della storia umana. Durante il primo lockdown, la natura che, prima, era quasi silente, ha cominciato a far sentire la sua voce tra gli alberi che circondano le strade; al mattino, anche in questo secondo lockdown, il dolce cinguettio degli uccelli accompagna il mio passaggio quando porto fuori Giada, la mia cagnolina di 10 anni, e dà sollievo all'anima che, in un periodo tanto delicato, è spesso sottoposta ad una vera e propria "guerra emotiva". Ho scelto di vivere a Varese, a marzo 2018, proprio perché, oltre alla vittà, c'era questa vita nascosta, questa natura che dona il suo ossigeno già dalle prime luci del mattino, e che offre sentieri di pace custoditi nel silenzio. Non avrei mai immaginato che, nel luogo in cui ora risiedo, potessero nascondersi tanti gioielli preziosi che chiedono solo di essere riconosciuti, amati e rispettati. Ma, forse, tutto deve trovare le sue basi proprio nella gratitudine di poter apprezzare albe e tramonti dai milleprofumi e sapori, sipari di tempi eterni che ripetono il loro ciclo infinito su questo complicatissimo piano umano.
E il viaggio continua.