MISTERI NASCOSTI: LA CHIESA DI SANTO STEFANO

17.10.2023

Ci sono luoghi vicini a noi che nascondono piccoli segreti del passato. A volte, questi segreti fanno parte di tradizioni ormai lontane nel tempo, da alcuni osservate con diffidenza, da altri con curiosità. Quello di cui oggi vi parliamo è il caso della antica chiesa di Santo Stefano, nel quartiere di Bizzozero, a Varese, il cui odierno edificio risale alla fine del X - XI secolo. Discosta dal nucleo abitato, presenta una pianta rettangolare con abside di foggia romanica. Il campanile invece è del X secolo, e affiancava la costruzione precedente. Si dice che, tempo addietro, sorse forse come tempio pagano dedicato al dio Silvano

Riguardo ad antichi luoghi dedicati al culto pagano e ritrovamenti di reperti vari nella zona, si cita (in sintesi) un cenno tratto da una pubblicazione del 1959 e messa in distribuzione nel 1960 (Calandari della Famiglia Bosina - autrice: Antonia Massarotto, nota giornalista Varesina ai tempi). Le indicazioni che seguono e particolarmente l'allocazione dei reperti rinvenuti si riferiscono ai tempi della pubblicazione.

In Bizzozero, nel 1881 si scoprì, durante alcuni lavori agricoli, una tomba Gallica che conteneva oggetti diversi: vasi, olle, piatti, braccialetti in bronzo o pietra micacea, un collare. I reperti furono esaminati da archeologi per stabilirne provenienza ed autenticità e la tomba venne successivamente portata presso il Museo di Como. Furono ritrovate anche due lapidi romane: la prima si trovava nel giardino della casa Parrocchiale (condizioni pessime ma ancora intelligibili); la seconda a "LUC" (la zona ove ora sorge il cimitero e S. Stefano). Quest'ultima lapide era in buone condizioni e la sua autenticità fu comprovata anche dal premio Nobel 1902 T. Mommsen. Si trattava di una specie di ex-voto sciolto al dio Silvano (divinità dei boschi e delle campagne), come dedicazione da tale Tertullio figlio di Censorino. All'Archivio di Stato di Milano si trovano varie "pergamene" che attestano, tra le altre cose, la grande importanza che il territorio di Bizzozero assunse in varie epoche dell'antichità in cui tribù celtiche, galliche e, poi, i romani ancora pagani ne fecero un'ottima, frequentata e vitale via di comunicazione, la resero ospitale con le prime abitazioni, la consacrarono con le prime sepolture e vi impressero i segni della loro epoca e della loro civiltà. La zona, inoltre, era importante anche dal punto di vista militare potendo dal luogo controllare visivamente la valle sottostante. Sempre al "LUC", è ritenuto per certo che si erigesse un tempietto pagano in relazione al culto del dio Silvano. Altrettanto, pare certo che, secoli dopo, da quel tempietto, sia sorto l'Oratorio di S. Stefano. Nel corso dei secoli l'Oratorio subì vari ampliamenti ed interventi fino ad arrivare alla Chiesa attuale.

Secondo i ricordi di chi ha attraversato la zona ai tempi nostri, molti anni fa, si narra che tutta la zona adiacente alla Chiesa fosse fa ricca di boschi che ben si prestavano ad essere teatro di culto, ai tempi antichi, per il dio Silvano. La zona, intesa in senso ampio ed estendendosi per vari km specie a sud della Chiesa si chiama ora: Piana di Luco. Recentemente, tra costruzioni varie, disboscamenti e da ultima anche la messa in opera di una strada... le aree boschive si sono piuttosto ridotte pur essendocene ancora parecchie e rappresentando ancora una specie di polmone verde a sud-est di Varese.

Ulteriori notizie sulla Chiesa di Santo Stefano sono visibili al seguente ink: https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1d010-00131/


Mauro Colli - Paola Elena Ferri