COLLEGAMENTI

Lavoro in via Beata caterina Moriggi (Sacro Monte di Varese) dal mese di ottobre 2021 ma, solo di recente, mi è stato mostrato l'affresco che, fino a pochi mese fa (prima di essere restaurato), si presentava come nell'immagine a sinistra (tratta dal libro MONTE SAN FRANCESCO SOPRA VELATE - La cancellazione di una storia millenaria; Autore: Andrea Ganugi- Macchione Editore). Una residente del luogo mi ha spiegato che questo affresco (di incerta datazione - così mi era stato detto dalle due restauratrici) rappresenta San Francesco inginocchiato di fronte alla Madonna. Questa testimonianza dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) indicare il passaggio del Santo presso il Sacro Monte, in seguito (o contemporaneamente?) al quale, era sorto il conventino presso il Monte San Francesco in Pertica.

L'affresco porta con sè molte ipotesi e casualità interessanti, tra le quali, appunto, la sua ubicazione: la beata Caterina Moriggi (cui è dedicata la via), difatti, prima di diventare fondatrice delle Romite Ambrosiane dell'ordine di Sant'Ambrogio Ad Nemus, aveva scelto uno stile di vita eremitico, insieme ad un gruppo di altre donne all'epoca definite come le "selvatiche" (lat. silvatĭcu[m], deriv. di sĭlva 'selva'). Come si evince anche da Wikipedia, il suddetto ordine era subentrato all'abbandono del Monte San Francesco, da parte dei frati francescani, nel 1478.

Sempre da Wikipedia, si narra di uno degli eventi miracolosi attribuiti a Caterina Moriggi: pochi giorni dopo la sua morte, nel 1478, un tale padre Jacopo di San Francesco in Pertica condusse una fanciulla affetta da una grave forma di sordità causatale da cisti facciali; questa portò al feretro una maschera di cera con la sua effigie e la Beata compì il miracolo della guarigione.

Di seguito, alcune immagini recanti i resti di Caterina conservati nel santuario di Santa Maria del Monte, la foto della via con l'affresco prima del reatauro, l'etimolgia antica di selva.

Paola Elena Ferri

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